Dietro alla scrivania di uno degli uffici dell’Università di Tecnologia di Singapore c’è uno dei robot più umanoidi al mondo.
L’umanoide Nadine si presenta con capelli lisci, labbra sottili e abiti scuri. Assomiglia in modo impressionante alla sua creatrice, Nadia Magnenat Thalmann, la direttrice dell’Istituto di Innovazione Mediatica di Singapore. Essa ha voluto creare un robot umanoide che fosse a sua immagine e somiglianza (vi ricorda qualcosa?).
Thalmann è una ricercatrice scientifica che ha trascorso tre decenni della sua carriera a configurare esseri umani virtuali. Il suo lavoro le ha permesso di ricevere riconoscimenti prestigiosi. Tra questi il più noto è quello di “Donna dell’anno” per il suo importante contributo originale alla grafica tecnologica nel 1987 a Montreal. Questa importante ricercatrice continua a studiare l’intelligenza artificiale, creando robot di assistenza, in particolar modo per anziani e malati.
L’umanoide Nadine, assomiglia alla sua padrona
L’umanoide Nadine ha parecchie funzionalità umane: può mostrare felicità o rabbia a seconda di come viene programmata.
Con questa invenzione viene fatto un importante passo avanti in merito alle tecnologie robotiche. Infatti questo è un prototipo per i futuri androidi, che diventeranno sempre più tecnologici e interattivi. I ricercatori e gli investitori hanno dimostrato inoltre un grande interesse per questo progetto. Si sta lavorando quindi per migliorare le abilità motorie del robot, come il fatto di riuscire a manipolare gli oggetti.
Il robot in questo momento svolge mansioni da receptionist, ma in futuro si spera di farle assumere altri ruoli. Un aspetto che fa storcere il naso a molte persone, che vivono con il costante timore di essere sostituite dai robot (ma i robot rubano il lavoro? Davvero?).
Nadia Thalmann cerca di comprendere questi aspetti e timori, ma d’altro canto non vuole neanche che la sua creazione finisca a svolgere mansioni banali. Per questo sta cercando una soluzione in grado di soddisfare tutti.